Chiedendosi perché

“Perché sta lì fermo?” sussurrai a Bill, un senso di curiosità che mi rodeva. Non aveva senso, non stava nemmeno cercando di difendersi. La maggior parte delle persone avrebbe reagito a quel punto, specialmente sotto un tale bombardamento di insulti. Ma il camionista, stranamente, sembrava impassibile, e questo stava rovinando l’intera narrativa da duro che ci aspettavamo. Era come se non avesse bisogno di impegnarsi, e quell’incertezza lasciava una strana sensazione nell’aria.

Bill non offrì molto, solo un’alzata di spalle, ma i suoi occhi erano ancora fissi sulla scena, scansionando ogni dettaglio. “L’uomo ha le sue ragioni,” disse cripticamente, il suo tono denso di conoscenza inespressa. C’era qualcosa di inquietante nel modo in cui il sorriso del camionista persisteva, invariato e imperturbato dall’aggressione verbale. Stava diventando sempre più evidente che qualunque cosa stesse succedendo lì, il camionista stava giocando un’altra partita, una in cui sembrava già avere il sopravvento, anche se nessuno di noi riusciva ancora a capire come.

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