George indietreggiò

George fece un passo indietro cauto dal lavandino, tirando fuori il telefono con mani tremanti. Digitò rapidamente un numero e cominciò a parlare con tono urgente. “Pronto? Sì, sono il Dr. George Carson. Ho bisogno di assistenza immediata al 345 di Maple Street”, disse, la voce che gli saliva dal panico. Martha lo guardava con gli occhi spalancati, tenendo ancora premuto il bicchiere con ogni briciolo di forza che le era rimasta.

George si voltò leggermente da lei e continuò a parlare, la voce tesa. “No, non è un serpente. È qualcosa di completamente diverso. Per favore, mandate qualcuno… in fretta!” Quando riattaccò finalmente, guardò Martha e cercò di apparire calmo. “Gli aiuti sono in arrivo”, disse dolcemente. Ma la paura nei suoi occhi tradiva le sue parole, e il cuore di Martha continuava a battere forte nel petto.

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